Maggio 2012: la terra trema in Emilia, provocando danni stimati in milioni di euro a persone e a cose. Ma le perdite più grandi sono quelle che non si possono quantificare.
Gravi danni ha subito la Galleria Estense di Modena, simbolo del mecenatismo e dell’importante ruolo svolto dalla famiglia Este in campo artistico: per tre lunghi anni le porte della Galleria sono rimaste chiuse al pubblico, per consentire gli indispensabili interventi di restauro e di prevenzione.
In occasione dell’ultima notte bianca dei musei, avvenuta lo scorso 16 maggio, è stato divulgato un video-documentario, intitolato “Aspettando la Galleria”. Vi si mostrava l’immenso tesoro che a Modena si custodisce, illustrandosi l’avvenuta messa in sicurezza dell’edificio che ospita la Galleria, e presentandosi il nuovo allestimento, che prevede la ricollocazione di circa cinquanta opere, sino ad ora conservate nei depositi o da tempo escluse dal percorso espositivo. Un’anteprima, quindi, di quello che sarà possibile vedere da oggi, venerdì 29 maggio 2015, esattamente a tre anni di distanza dal sisma. Pensiamo al famosissimo busto-ritratto di Francesco I d’Este realizzato dal Bernini. Sottoposta a un importante restauto, l’opera berniniana è stata risistemata sopra un nuovissimo basamento antisismico, realizzato grazie ad una campagna di crowfunding condotta nel 2013 (si veda il sito foritaly.org, relativo alle attività dell’Anno della cultura italiana negli USA), promossa dalla Galleria Estense, ARPANet e Arts Council, nonché grazie alla sponsorizzazione tecnica della FIP Industriale di Padova, azienda leader nella produzione di sistemi antisismici; alle ricerche del L.A.R.S. (Centro Studi Rischio Sismico) dell’Università IUAV di Venezia, diretto da Anna Saetta e Paolo Faccio, e all’ulteriore contributo economico raccolto dall’associazione Amici della Galleria Estense.
Numerosi saranno gli appuntamenti che prevedono installazioni sceniche e visuali, concerti, lezioni tenute da specialisti internazionali dell’arte barocca; mostre sui trattati e sui trattatisti barocchi modenesi come lo Spaccini e il Vedriani. Di svariati trattati cinque-settecenteschi, utili a ricostruire la vicenda del collezionismo estense, sarà resa disponibile, nel sito di Horti Hesperidum, un'edizione elettronica grazie all'intensa attività del Laboratorio di Fonti per lo studio della storia dell'arte diretto da Carmelo Occhipinti presso l'ateneo romano.
Eliana Monaca (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)