“La vista dal finestrino della carrozza ferroviaria e dell’automobile, unita alla velocità, ha alterato l’aspetto abituale delle cose. Un uomo moderno registra cento volte più impressioni sensoriali rispetto a un artista del diciottesimo secolo. […] La compressione del quadro moderno, la sua varietà, la sua scomposizione delle forme, sono il risultato di tutto questo” (Fernand Léger, 1914).
La macchina, insieme al mito della velocità, produce così una nuova consapevolezza dell’essere, legata ai molteplici punti di vista di un’esistenza divenuta vorticosa. Di conseguenza, il quadro rispecchia il nuovo modo di “vedere” gli oggetti che circondano l’uomo. La complessità della vita urbana e di tutti i suoi elementi si tramuta in un inesauribile incastro dotato di energia rappresentativa e di ritmo.
A Léger e alla straordinaria esperienza artistica dell’Avanguardia europea, sviluppatasi nell’ambiente della Parigi del primo dopoguerra del Novecento, la Fondazione Musei Civici di Venezia, in collaborazione con il Philadelphia Museum of Art, ha dedicato una grande mostra che affronta il tema della rappresentazione della città contemporanea sotto un nuovo profilo del pensiero artistico, che trae impulsi creativi direttamente dall’ambiente urbano.