Negli edifici del Musma, l’unico museo in grotta al mondo e di grande suggestione ambientale, il percorso espositivo parte dagli strumenti di lavoro del maestro spagnolo, i pennelli, le terre con le quali preparava i colori, le colle e le stoffe per le basi di cartapesta, e prosegue con i quadri che anticipano i venti bassorilievi policromi in cartapesta formanti le due serie narrative “Muerte Y Nascimiento” e “Parason”. I pannelli di cartapesta ripropongono la feconda contiguità tra arte e artigianato secondo i canoni del Rinascimento, dove l’arte si coltivava nella botteghe e gli artisti divenivano tali solo se prima fossero stati ottimi artigiani. I cicli esposti che raccontano la dittatura spagnola, simboleggiano le sofferenze, la passione e la lotta degli uomini contro i governi autoritari di ogni tempo e luogo. “Muerte Y Nascimiento” e “Parason” intrecciano due dei tratti distintivi dell’arte di Ortega: la necessità di legare il segno ai problemi della realtà e della storia e il confronto con gli artigiani – in questo caso, i cartapestai di Matera - che, come lui stesso confessa, lo hanno condotto verso la scoperta della “tridimensionalità della pittura”.
Annamaria Malatesta (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)