La manifestazione, organizzata da Fiera di Roma e dall’Associazione ISI.Urb, si presenta come uno spazio espositivo e di confronto per decision makers, buyers, operatori del settore del patrimonio culturale, università e scuole, con l’obiettivo di promuovere, mediante incontri, workshope conferenze, approfondimenti specialistici, scambio di buone prassi e reti di collaborazione per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale.
Visto il grande successo riscontrato, è già stata annunciata l’edizione 2019, dal 28 al 30 novembre prossimi, sempre presso la Fiera di Roma. Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera di Roma, ha dichiarato: «Siamo molto contenti e orgogliosi dell’edizione zero di Ro.ME - Museum Exhibition, una manifestazione che solo Roma poteva avere, per il patrimonio artistico, culturale e per tante cose».
Anche il Centro d’Eccellenza DTC Lazio (Distretto Tecnologico dei Beni ed Attività Culturali della Regione Lazio) – fondato dall’Università di “Tor Vergata” assieme ad altre 7 Istituzioni dell’Accademia e della Ricerca presenti nella Regione Lazio, come l’Università “La Sapienza”, l’Università “Roma Tre”, l’Università della Tuscia, quella di Cassino, CNR, ENEA e INFN – ha ritenuto di grande interesse la prima edizione di RO.ME - Museum Exhibition, la cui partecipazione ha rappresentato un’occasione altamente qualificata di scambio sia tra operatori che tra imprese ed esperti.
Mary Prezioso, professore ordinario di Geografia Economica e Pianificazione territoriale presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” – esperta di planning urbano e territoriale strategico integrato sostenibile, coesivo e competitivo; responsabile e partner di progetti di ricerca applicata europei; membro esperto del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici e di numerosi Comitati scientifici, nonché autrice di più di 200 pubblicazioni – è intervenuta il 30 novembre in quanto rappresentante del DTC Lazio, durante l’incontro dal titolo “Italian expertise abroad– Opportunità di business e processi di internazionalizzazione per le imprese culturali attraverso l’Unione Europea, la Banca Mondiale e altre organizzazioni internazionali”.
Alla prima uscita pubblica dopo la presentazione ufficiale lo scorso 22 ottobre nell’Aula magna della Sapienza, il Centro di Eccellenza del DTC ha avuto a disposizione anche un proprio spazio espositivo, in cui si sono potuti “toccare e vedere” (anche in 3D) i progetti realizzati ed in corso, commentati ed illustrati dai ricercatori e docenti che li hanno realizzati.
L’intervento della prof.ssa Prezioso muove dalla constatazione della necessità di mettere insieme soggetti con backgrounddiversi per rafforzare la formazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico verso le filiere di imprese culturali e creative della Regione Lazio. Non a caso, infatti, il Centro di Eccellenza, in un progetto coesivo inimmaginabile fino a qualche tempo fa, raggruppa competenze e professionalità del mondo della ricerca pubblica. La sua testimonianza dimostra che uno sviluppo sostenibile del territorio, puntando sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico, sulle esperienze associative, sulla capacità di unire energie pubbliche e private, sul coinvolgimento dell’intero sistema locale, per promuovere il benessere dei cittadini, è una strada possibile da percorrere.
Molto proiettata verso il futuro del Cultural Heritage, la prof.ssa Prezioso spiega inoltre che l’approccio alla cultura del Distretto Tecnologico è diverso da quello tradizionale: la nuova policyadottata è legata da un lato all’innovazione tecnologica dall’altro all’integrazione delle diverse competenze di più di 400 ricercatori.
Non nasconde che si tratta di un progetto molto ambizioso ma nel quale sia il Ministero dei Beni Culturali che la Regione Lazio hanno creduto, stanziando un finanziamento iniziale di 6 milioni di euro.
Questo sistema consente di avviare la creazione di un nuovo mercato dell’occupazione, mercato in cui il DTC sarà un competitorforte all’interno del sistema che, oggi, vuole la cultura declinata in modi completamente nuovi. Per rispondere a questa esigenza attuale i progetti avanzati all’interno del progetto DTC, basati sulle tecnologie, prevedono una progettualità totalmente diversa da quella adottata negli scorsi anni, basata sulla ricerca di un sistema integrato strategico. In questa ricerca sicuramente utile è il confronto con le altre capitali europee che hanno fatto della cultura lo strumento per poter innovare le proprie strategie.
Altro punto fondamentale per la prof.ssa Prezioso, nonché cardine della visiondel DTC, è far capire che Cultural Heritage significa anche benessere e reddito, non solo spese e debiti. Questa ricchezza può essere prodotta anche, ad esempio, attraverso piattaforme digitali, molte delle quali si stanno costruendo e sviluppando proprio all’interno del Distretto Tecnologico.
Chiude il suo intervento con una frase lapidaria quanto significativa: «C’è bisogno dell’aiuto di tutti».
Letizia Fiori (Università di Roma "Tor Vergata")