Curata e introdotta da Annamaria Malatesta, storica dell’arte formatasi presso l’Università degli Studi di Tor Vergata, il testo italiano del Recueil è liberamente disponibile on line, nella Biblioteca elettronica di Horti Hesperidum, oltre che in formato cartaceo per i tipi di Universitalia Editrice di Roma, nella collana Fonti e Testi di Horti Hesperidum.
«Il 25 ottobre Sua Altezza reale, il Principe Elettore, si compiacque di recarsi nella nuova grande galleria di dipinti […] dopo che questa era stata completamente sistemata con preziosi dipinti giunti recentemente dall’Italia». Queste parole, tratte dall’Avvertimento al primo volume, ci informano sulla raccolta dei dipinti della Corte di Sassonia che, sotto il regno di Augusto III, si arricchì dei cento dei più pregevoli dipinti della Galleria di Francesco III d’Este, duca di Modena.
L’ammirazione verso i grandi capolavori acquisiti da Augusto III si rispecchia nei due volumi del Recueil d’Estampes d’aprés les plus célébres tableaux de la Galerie Royale de Dresde, risalenti rispettivamente agli anni 1753 e 1757, redatti sotto la direzione di Carl Heinrich Von Heinecken (1706-1791) in lingua francese e tradotti in lingua italiana da Giovanni Ludovico Bianconi (1717-1781). Dopo l’acquisizione dei dipinti estensi, su consiglio del primo ministro conte Heinrich von Brühl (1700-1763), il sovrano affidò la direzione del Salon d’Estampes al barone Karl Heinrich von Heinecken. Questi, attraverso la pubblicazione del primo catalogo illustrato della raccolta di dipinti messa insieme da Augusto III, rispose alla volontà dell’Elettore di far copiare e incidere i dipinti più importanti e interessanti della collezione, al fine di far conoscere le opere meritevoli dell’universale ammirazione. Secondo Heinecken, occorreva che le stampe dessero un’idea della «bellezza degli originali»: ecco perché il primo compito a cui decise di adempiere fu quello di trovare disegnatori capaci di eseguire le copie dai dipinti da affidare agli incisori, le cui botteghe erano dislocate tra Parigi, Amsterdam, Amburgo, Augusta, Copenaghen e Venezia.
Nel 1753 venne pubblicato il primo volume, mentre il secondo apparve nel 1757: entrambi si componevano di cinquanta riproduzioni dei più importanti quadri, accompagnate da note esplicative riferite al pittore, all’incisore e all’autore della stampa. La presente edizione riguarda il solo testo italiano, senza il corredo illustrativo, così da mettere in risalto le informazioni e le valutazioni di carattere storico-artistico di cui il testo è ricchissimo, in modo da risalire meglio, grazie agli strumenti elettronici, alle relative fonti storiografiche.
Annamaria Malatesta (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)