La mostra Raffaello, Correggio, Caravaggio: un’esperienza tattile. Sulle orme di Scannelli, in corso dal 19 novembre al 18 dicembre 2016, presso Palazzo Rospigliosi di Zagarolo, alle porte di Roma, non è una semplice mostra, ma un progetto sperimentale assolutamente nuovo, ideato da Carmelo Occhipinti, professore associato di Storia della critica d’arte all’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con Federica Bertini, storica dell’arte, dottoranda presso l’Università della Tuscia, e Alessandro Marianantoni, artista ed ingegnere, direttore del centro sperimentale MEDIARS di Los Angeles.
L’intento della mostra, come sottolinea il professor Occhipinti in occasione dell’inaugurazione, è quello di proporre un’esperienza estetica che richiami la nostra attenzione sulla dimensione ‘tattile’ appartenente a tutte le opere d’arte, di cui tendiamo a dimenticarci per via delle consuete modalità di fruizione (attraverso le riproduzioni fotografiche e digitali). La mostra si rivolge, dunque, non solo ai non vedenti o agli ipovedenti, ai quali il percorso espositivo offre la possibilità di comprendere e di apprezzare le opere d’arte attraverso il senso del tatto, ma è aperta a tutti coloro che sono interessati ad avvicinarsi all’arte in modo nuovo, attraverso una percezione a più livelli e sulla base di modalità diverse di fruizione: la mostra offre l’opportunità di sperimentare un vero e proprio viaggio multisensoriale attraverso le riproduzioni ‘tattili’ di quattro capolavori pittorici: Il profeta Isaia di Raffaello Sanzio, il Compianto sul Cristo Morto di Antonio Allegri detto il Correggio, la Maddalena Doria Pamphili e la Madonna dei Pellegrini di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
L’intento della mostra è, inoltre, quello di mettere in luce uno dei testi più significativi della storia della critica d’arte, il Microcosmo della pittura, pubblicato nel 1657 dal medico forlivese Francesco Scannelli, e riproposto in edizione elettronica a cura di Eliana Monaca per la collana di Fonti e testi di Horti Hesperidum nel 2015. Le opere esposte in mostra, nella loro traduzione tridimensionale, sono state selezionate, infatti, tra i dipinti descritti da Scannelli nel corso del suo soggiorno romano. Su di essi il medico forlivese ci ha lasciato pagine memorabili, inducendoci a ragionare sul rapporto tra Caravaggio e la tradizione pittorica cinquecentesca, in particolare con Raffaello e con Correggio.
I quadri tattili presentati in mostra, prodotti a cura di Handsight, sono stati ideati e realizzati come vere e proprie opere d’arte – così come le definisce Alessandro Marianantoni, direttore artistico della mostra –; essi sono nati dalla collaborazione di scienziati, storici dell’arte, tecnici, artisti ed artigiani.
Il percorso espositivo si svolge nell’ala ovest di Palazzo Rospigliosi, e si articola in tre sale: ha avvio nella sala immersiva, nella quale il visitatore ha un primo approccio tattile con una serie di oggetti e di manufatti di uso quotidiano, alcuni dei quali presenti nelle opere in mostra, esercitandosi in un’altra modalità percettiva, spogliandosi della vista, per abituatrsi a “vedere” con le mani.
Nella sala successiva, per la prima volta insieme, visitatori vedenti e non vedenti, ricevono un’audioguida contenente una traccia audio con istruzioni tattili per esplorare ciascun quadro: il visitatore può finalmente sperimentare la fruizione tattile dei bassorilievi prospettici, ed è qui che il rapporto con l’opera d’arte si trasforma: il visitatore può partecipare attivamente alla fruizione dell’opera d’arte, cercando di avvicinarsi a questi capolavori pittorici in modo nuovo, attraverso appunto il canale della percezione tattile.
L’ultima sala dell’esposizione è allestita dal Centro Ricerche Enea di Frascati: qui è presentato il laser scanner 3D a calori, l’RGB-ITR, in grado di scansionare opere d’arte e monumenti, restituendone spettacolari immagini tridimensionali su uno schermo 3D che è in grado di rendere l’utente protagonista di una realtà interattiva stupefacente. Anche in questa ultima tappa del percorso espositivo, ancora una volta la tecnologia si confronta con il mondo dell’arte per creare nuove formule metodologiche di fruizione, secondo un processo di attivo coinvolgimento del pubblico.
Lara Sambucci (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)